martedì 29 maggio 2007

A partire da due questioni ...

... della attualità (politica e scuola) vi propongo due riflessioni, una di Ezio Mauro e una di Michele Serra.
Il primo dà parole alla impotenza della politica di oggi evidenziando la drammaticità del vuoto di ogni proposta di cambiamento nel costume e nel metodo politico e il rischio del collasso con tutto quello che può portare con sé.
Il secondo, prendendo spunto dall'emergenza scuola, evidenzia gli effetti deleteri dell'antiautoritasmo che sembra aver causato una de-regulation civile diffusa. Aggiunge che "se tutto diventa un'emergenza, allora vuol dire che niente lo è: meglio, dunque, caricare la soma della responsabilità quotidiana su chi quotidianamente deve esercitarla: nella scuola, i presidi, gli insegnanti, i bidelli". Questo vale per la scuola come per ogni ambito della vita che ci vede presenti e partecipi.

giovedì 3 maggio 2007

Propongo un 'bel' dialogo ...

... sulla 'vita di oggi' di Eugenio Scalfari e Umberto Galimberti.
Il nostro mondo, da una parte sta inesorabilmente perdendo i tradizionali riferimenti, dall'altra si sta affidando - illuso - al mito del razional-perfetto impersonato dalla 'tecnica'. Ma se perdiamo, benché obsoleto, ciò che abbiamo e se investiamo sul nulla, dove finiremo?
[...] scrive Scalfari: “Si può, sia pure con qualche fatica, oggettivare l’io. Ma il “sé”, cioè l’essenza, la cosa in sé del mio essere, non è pensabile. La mia incostanza impulsiva, le mie crisi neuronali, i miei sentimenti nascenti nel fondo dell’inconscio, non sono pensabili se non nel momento in cui emergono ed entrano nella sfera della coscienza".
[...] risponde Galimberti: "Se la psicoanalisi facesse tesoro di queste considerazioni avrebbe una buona occasione per riattivare il proprio pensiero, abbandonare la propria pretesa di trasformare o cambiare la condizione di quanti a lei si rivolgono, e indirizzare la conoscenza di sé là dove Nietzsche la indica: “Diventa ciò che sei” "[...]