lunedì 15 ottobre 2007

David Grossman nel suo discorso ...

... tenuto a Berlino per inaugurare il festival della letteratura, dopo aver ripercorso alcuni punti salienti della sua vita e del suo essere scrittore, si sofferma su una domanda che parte dalla vicenda della Shoah ma che si contestualizza nella attualità.
La domanda è "come una persona normale può entrare a far parte di un meccanismo di distruzione di massa?". E attualizzata: "in questo momento sto forse collaborando - coscientemente o inconsapevolmente, attivamente o passivamente - a un processo il cui scopo è danneggiare un altro uomo o un gruppo di persone?".
Probabilmente sì. La maggior parte di noi sembra indifferente alla sofferenza di popoli interi, vicini e lontani, o a quella di centinaia di milioni di esseri umani poveri, affamati, ammalati, sia nelle nostre nazioni che in altre parti del mondo.
David Grossman aggiunge:"noi non vogliamo assumerci nessuna responsabilità personale per le cose terribili che avvengono a poca distanza da noi. Né mediante azioni dirette né limitandoci a esprimere solidarietà. Ci fa comodo - quando si parla di responsabilità personale - far parte di una massa indistinta, priva di volto, di identità, e all´apparenza libera da oneri e colpe. E probabilmente è questa la grande domanda che l´uomo moderno deve porsi: in quale situazione, in quale momento, io divento «massa»?"
Conclude, rispondendo a questa domanda, con le seguenti parole: "ho l´impressione che ci trasformiamo in «massa» nel momento in cui rinunciamo a pensare, a elaborare le cose secondo un nostro lessico, e accettiamo automaticamente e senza critiche espressioni terminologiche e un linguaggio dettatoci da altri".