Assisto, inerme,
all’arrancare, al procedere dispendioso e inefficiente delle ‘cose’. Molteplici energie profuse, spese
inutilmente.
Mi rattrista
esercitare la mia abilità nel “dire ciò
che si deve dire”, nel "tenere a galla ciò
che c’è”, spesso con la sola sensazione di prolungare l’agonia; mi rammarico,
soprattutto, di non riuscire ad esprimere “ciò
che è” quale presupposto per avviare “ciò che si deve fare”. Mi accontento di “buttare qua e là qualcosa” senza troppa speranza di dare un
contributo, di essere utile.
Questo è il tempo che
ho incontrato lungo la mia strada; queste sono le capacità che posso mettere in
campo – evidentemente insufficienti per incidere. Prendo atto di sterilità e inadeguatezza.
Il contesto politico è emblematico: assistiamo inermi, infatti, all’ennesima tensione istituzionale.
Al di là di ogni appartenenza
e dell’inevitabile partigianeria politica (perché – bisogna ricordarlo – non tutti
sono uguali!), prevale il rammarico e la rabbia del veder profondere
risorse ed energie, anche qualificate, senza sbocco, senza produzione di valore.
L’urgenza è chiara e la
strada da percorrere è definita; ma si rimane bloccati e, quando va bene, si arranca faticosamente.
Le parti coinvolte
rimangono impantanate nel loro necessario comporsi, tra di loro ma anche al
loro interno. Tutti bloccati. Possiamo lamentarci che siamo stanchi delle
vicende del signor B., ma siamo noi che l’abbiamo lasciato a quel posto;
possiamo lamentarci delle interminabili diatribe interne del PD, ma siamo
sempre noi ad aver scelto quegli attori; lo stesso vale per il M5S che, forte
del nostro consenso, si limita ad assistere all’immobilismo senza assumere
alcun impegno.
E noi qui come loro,
inermi; perché di fatto non ci ribelliamo. Il declino è la meritata conseguenza.
La contaminazione arriva a tutti i livelli, in ogni istituzione, economica o sociale. Saltati
gli schemi, espliciti e impliciti, l’entropia ha travolto tutto e tutti: le energie sono distratte e consumate dal
provare a stare in piedi, dal difendere la posizione acquisita e non dal perseguire il necessario, l'auspicato.
Nessun commento:
Posta un commento