Da 'uomo di chiesa', benché da qualche anno 'alla finestra', osservo con interesse l'azione di papa Bergoglio. In virtù della mia storia, quindi della mia identità, lo faccio con profonda attenzione e coinvolgimento.
Mantengo alta la convinzione che un ciclo storico-culturale sia da tempo concluso, che sia irreversibilmente consumata la capacità del cattolicesimo di comunicare e costruire senso e valore. Un'epoca è finita benché si trascini arrancando da anni; la Chiesa Cattolica è depotenziata, tenuta in vita prevalentemente per rispondere a bisogni di identità e appartenenza. Proseguire e perseguire senza mettere in discussione l'esistente è 'accanimento terapeutico'.