Tergiversare per perdere tempo; motivare l'ingiustificabile pur di far accadere ciò che si vuole; istituire commissioni o tavoli di lavoro per fingere di fare le cose; manipolare le informazioni pur di ostacolare l'operato altrui.
Spesso ci si imbatte, risultandone complici, in pratiche sviate dagli obiettivi prefissati.
Gli apparati - enti, organizzazioni, istituzioni - sono terreno fertile per tutto questo, fino ad assumere la connotazione di "burocrazia demenziale e ottusa": condizione ideale per pratiche di corruzione e concussione, tanto discusse e deprecate, ma ostinatamente presenti, irriducibili, mai sopite.
Derive che vanno di pari passo con l'affermazione di una selezione della classe dirigente basata più sull'appartenenza che sul merito e con logiche di continuità nelle governance che non favoriscono processi di alternanza e ricambio.
Spesso ci si imbatte, risultandone complici, in pratiche sviate dagli obiettivi prefissati.
Gli apparati - enti, organizzazioni, istituzioni - sono terreno fertile per tutto questo, fino ad assumere la connotazione di "burocrazia demenziale e ottusa": condizione ideale per pratiche di corruzione e concussione, tanto discusse e deprecate, ma ostinatamente presenti, irriducibili, mai sopite.
Derive che vanno di pari passo con l'affermazione di una selezione della classe dirigente basata più sull'appartenenza che sul merito e con logiche di continuità nelle governance che non favoriscono processi di alternanza e ricambio.
Insomma, siamo circondati da un mondo di inutilità: energie dilapidate, impiego distolto di risorse, intelligenze disorientate. Inefficienza e inefficacia.